Le paste di mandorla (o pàsta riàli) sono una specialità tipica siciliana e sono una delle poche cose che mi rende orgogliosa di esserlo. "Riàli" proprio perché era "degna di un re" per la bontà e le caratteristiche del dolce, a sottolinearne la regalità tra i dolci. E' un dolce di origine molto lontana, tant'è che si fa risalire agli inizi del primo millennio; inoltre l'importazione della pasta di mandorle si fa risalire alla dominazione araba.
Ingredienti
300 gr di mandorle spellate
1 mandorla amara (o 3-4 gocce di aroma)
3-4 gocce di aroma alla vaniglia
300 gr di zucchero
3 albumi
1 cucchiaio colmo di miele
zucchero a velo
Riducete le mandorle in farina (io non le ho spellate per mancanza di tempo! In più il colore scuro mi piace!:P Ma le vere paste di mandorle sono bianche, ergo, usate le mandorle spellate). Tritatele con lo zucchero in modo che le mandorle non perdano il loro olio e si appallottolino. Montate gli albumi a neve con l'aggiunta degli aromi e uniteli alla farina. Amalgamateli e aggiungete il miele a filo. Formate una palla (che risulterà morbidissima!), avvolgetela nella pellicola e mettetela in frigo per 2 ore. Trascorso questo tempo, formate delle piccole S (se l'impasto risulterà molle aiutatevi con dello zucchero a velo per sfarinare) che adagiarete su una teglia rivestita con carta da forno. Infornate a 180° per 15 minuti circa (le paste devono restare bianche quindi adattate tempo e cottura in base al vostro forno). Fate raffreddare le paste di mandorla e passatele nello zucchero a velo.
Ps: ultima cosa importante! La quantità di mandorle deve essere sempre uguale alla quantità di zucchero!
Una delizia :)
Con questa ricetta partecipo al contest di:
Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d'identità, né so se sia un bene o sia un male. Certo per chi ci è nato dura poco l'allegria di sentirsi seduto sull'ombelico del mondo, subentra presto la sofferenza di non sapere districare fra mille curve e intrecci di sangue il filo del proprio destino.
(G. Bufalino)
Io sono per metà salentina, e anche li c'è la tradizione della pasta di mandorle. Ogni volta che vado mi faccio una scorpacciata infinita. Ho provato anche a farla in casa ma non mi sono venuti molto bene. Proverò con la tua ricetta. Bravissima!
RispondiEliminabom aspecto :)
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